È tempo di grandi novità in Italia nella materia del diritto di famiglia, per prima cosa con riferimento alla tanto auspicata riduzione del tempo che deve passare fra la separazione e il divorzio, che in Italia è attualmente di tre anni, periodo troppo lungo, a detta di molti che hanno spesso chiesto una drastica diminuzione della tempistica, soprattutto guardando ad altri paesi d’Europa che hanno adottato, già da diversi anni, la forma del divorzio breve.

La proposta passata proprio ieri alla commissione giustizia della Camera dei Deputati, con una votazione molto sofferta e non unanime da parte dei vari partiti politici,  prevede la riduzione dagli attuali tre anni a 12 mesi, per ciò che riguarda il tempo che deve intercorrere fra la separazione e il divorzio, periodo che si accorcerebbe a nove mesi, in caso di assenza dei figli.

Ma le novità non sono finite qui, dal momento che una proposta governativa prevede per le sole separazioni e i divorzi consensuali la possibilità di poterle definire direttamente da parte degli avvocati, senza l’intervento del giudice, il che migliorerebbe i tempi della giustizia, poiché sgraverebbe i tribunali di una rilevante mole di carico giudiziario. Specifica la proposta governativa che sarà possibile evitare l’intervento del giudice sempre che non vi siano figli minori o con handicap gravi.

Attendiamo, a questo punto, tutti, con ansia, l’introduzione di queste novità, sperando che la riforma in  atto non si limiti soltanto a questi due argomenti, ma cerchi di migliorare sempre di più il settore del diritto di famiglia, in cui c’è ancora molto da fare, che non possiamo liquidare con il solo divorzio breve.

Inoltre, andrebbe percorsa, con maggior coraggio, la strada volta a potenziare il ruolo degli avvocati esperti nel diritto di famiglia, per risolvere le questioni attinenti alle separazioni e ai divorzi, che non possono essere lasciate, come vorrebbero alcuni che non conoscono tale settore, all’improvvisazione di persone non competenti.